Era il 2000, forse l'inizio del 2001.
L'embrione dell'idea per Talehunters nacque allora, in un bosco poco lontano da casa.
Ne parlai subito a Paolo Mottura, grande artista e amico, e da lì a poco sviluppammo insieme l'idea, entusiasmandoci nella sua realizzazione.
Ne prese corpo un progetto fatto di un dettagliato soggetto generale, del soggetto per un numero zero e di una serie di immagini, elaborate da entrambi.
Cacciatori di miti e leggende.
Questo il "sottotitolo", descrittivo di ciò che si voleva andare a raccontare.
La "caccia" dei protagonisti attraverso l'Italia e il mondo tutto, sulle tracce dei misteri legati alle leggende e ai miti locali, alla ricerca di un disegno più complesso invisibile ad uno sguardo superficiale.
Racconti - o meglio, diari - di viaggio, accompagnati dalle fotografie, dalle mappe e dai disegni realizzati "veramente" dai protagonisti.
Immagini a metà strada tra la fotografia e l'illustrazione, realizzate con macchine fotografiche tradizionali a cui ancora non si poteva associare il termine "digitale" e le cui stampe dovevamo scansionare una per una, prima di poterle ri-elaborare in in pittura digitale con una vecchia versione di photoshop: erano sperimentazioni, naturalmente, che andavano in una direzione che stavamo allora imparando a conoscere. Alla ricerca di immagini suggestive e misteriose, in cui spesso gli "attori" eravamo noi stessi, naturalmente e opportunamente... "ritoccati".
Sorta di vignette da fumetto, insomma, inserite in un contesto diverso. Ma in fondo, l'idea della rivista era solo una delle possibilità.
Mostrammo il progetto ad alcuni editori (anche molto importanti), oltre che a diversi colleghi. L'idea piacque molto a tutti, ma in definitiva ci fu risposto che si trattava di un investimento troppo rischioso, perché di precedenti non ce n'erano. Qualcuno ci propose anche di svilupparlo come un fumetto vero e proprio, e ci pensammo seriamente. Ma anche lì, ci si arenò per problemi diversi. Dunque, alla fine, non se ne fece nulla. Anche perché di impegni ne avevamo tanti entrambi, in concomitanza.
Ma Talehunters ogni tanto rispunta fuori e si dà un'occhiata intorno curioso.
Rimane la curiosità, che ogni tanto bussa alla porta, di vedere cosa potrebbe venire fuori oggi da un progetto simile con una differente disponibilità tecnologica e un bel pò di esperienza in più alle spalle.
Ma ci è venuta comunque voglia di condividere un pò di quel materiale, illustrazioni ed elaborazioni fotografiche, naturalmente ormai parecchio datate. Perché ai cassetti, ogni tanto, bisogna pur fare prendere aria, no?
E perché non si sa mai, nella vita.